Collasso dei Maya

Per collasso della civiltà maya del periodo classico si intende il declino e l'abbandono delle città del periodo classico (300-900) da parte dei Maya delle ‘'terre basse'’ tra l'VIII e il IX secolo. Gli anni dall'800 al 900 vengono spesso definiti '’periodo classico terminale'’.[1] Il collasso della civiltà maya resta per ora uno dei misteri non risolti della storia umana, reso più affascinante dall'elevato sviluppo cui era pervenuta la civiltà Maya dal punto di vista culturale, sociale e tecnologico prima del repentino declino. Per i centri maya altamente sviluppati della parte meridionale delle terre basse il tracollo si realizza nel corso dell'VIII e IX secolo e culmina di lì a poco con l'abbandono delle città. Sono state elaborate nel tempo indicativamente 88 tra teorie e relative varianti, anche se non vi è una spiegazione universalmente riconosciuta dell'evento. Sembra ottenere particolare favore la teoria che chiama in causa l'avvento di un periodo di grande siccità.[2]

Dal punto di vista archeologico il declino è attestato dalla cessazione di iscrizioni monumentali e dall'arresto della costruzione di opere architettoniche di grandi dimensioni. Di seguito le varie teorie formulate nel corso degli anni.

  1. ^ Stuart and Stuart (1993, p.12), McKillop (2006, p.90, pp.339–340).
  2. ^ "Come per altri campi, anche nella spiegazione del collasso dei Maya le varie teorie hanno fortuna variabile a seconda dei tempi: attualmente i cambiamenti climatici, in particolar modo l'avvento di un lungo periodo di siccità, destano il maggiore interesse" Webster (2002, p.239); a questo proposito si veda anche l'articolo di Diamond (2003).

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